Il giorno 24 marzo u.s. si è svolta a Vicenza, presso la Villa "Bonin Maistrello" , l'Assemblea regionale del Veneto, con la partecipazione del Vicepresidente Vicario on. Valter Bielli e del Presidente dell'Associazione dei Consiglieri regionali del Veneto Aldo Bottin.
Pubblichiamo qui di seguito la relazione dell'on. Giovanni Crema, Vice Presidente nazionale e Coordinatore regionale:
Onorevoli Colleghi e gentili ospiti,
un affettuoso saluto a tutti ed un sentito ringraziamento per la vostra presenza. Un particolare grazie al Signor Sindaco di Vicenza dottor Giacomo Possamai a cui cedo subito la parola per il suo gradito saluto .
Lo ringrazio anche perchè ha interrotto una importante riunione per essere qui tra noi.
Ho il dovere di giustificare il nostro Presidente Nazionale on Giuseppe Gargani che per un improvviso ed inderogabile impegno familiare oggi non può essere presente anche se ci teneva molto partecipare alla nostra assemblea. Saluto e ringrazio il collega on Valter Bielli Vice Presidente Vicario che concluderà i nostri lavori. Un particolare saluto ai cari colleghi ed amici Aldo Bottin e Luigi Covolo rispettivamente Presidente e Segretario della consorella Associazione Veneta dei Consiglieri regionali.
Mi sia consentito ringraziare tutte le colleghe e tutti i colleghi del Comitato regionale che mi hanno aiutato generosamente in quest'anno che è stato molto impegnativo. In modo particolare il nostro Presidente onorario on Luciano Righi.
Con soddisfazione nel Congresso Nazionale del Dicembre scorso, che ha visto un notevole ricambio di membri nelle strutture statutarie, il Veneto ha riconfermato i suoi quattro componenti l'on Elisa Pozza Tasca, l' on Paolo Franco nel Direttivo Nazionale, l'on Luciano Righi Presidente del Collegio dei Probi Viri ed il sottoscritto nell' Ufficio di Presidenza.
Molti iscritti si sono giustificati per la loro assenza e in particolare i carissimi colleghi causa l'età avanzata.
Penso di interpretare il vostro consenso nel ricordare con fraterna amicizia tutti i colleghi che ci hanno lasciato in questi ultimi 12 mesi.
Vi chiedo un momento di raccoglimento in loro memoria.
Grazie.
Va evidenziato l'ulteriore consolidamento dell' ottimo rapporto di collaborazione con l' Associazione dei Consiglieri del Veneto, sancito dal protocollo d'intesa firmato nel 2005 con il Presidente del Consiglio regionale di allora, che ci ha permesso di svolgere assieme diverse fruttuose iniziative politiche e soprattutto culturali. Come anche favorire la collaborazione che a mio avviso va ulteriormente incremantata tra la nostra Associazione Nazionale ed il Coordinamento dei Presidenti delle associazioni dei consiglieri regionali guidata dall'amico Aldo Bottin.
C’è un ruolo consolidato che abbiamo esercitato che corrisponde all’art. 2 dello Statuto che voglio riproporre perché su quello dobbiamo sviluppare il nostro dibattito.
“L'Associazione si propone di:
mantenere vivo ed operante il vincolo che, al di sopra di ogni appartenenza politica,
unisce i parlamentari durante l'esercizio del loro mandato al servizio del Paese;
far conoscere la storia e valorizzare la funzione del Parlamento e promuovendo il
rapporto fra i cittadini e l'Istituzione parlamentare attraverso idonee iniziative;
contribuire alla conoscenza della Costituzione della Repubblica, ed alla difesa ed
attuazione dei suoi principi;
tutelare la dignità degli ex parlamentari, assicurandone il rispetto e valorizzando la loro esperienza in ogni sede;
instaurare rapporti con similari associazioni italiane ed estere, ed organismi europei ed internazionali;
assistere gli ex parlamentari nei rapporti con il Parlamento e con gli altri organi
costituzionali; tutelare gli interessi derivanti dall'esercizio del mandato parlamentare;
offrire ogni utile assistenza alle famiglie dei soci scomparsi.”
Questo articolo fondamentale, credo racchiuda in sé tutto il nostro programma e
quello che dobbiamo continuare a fare,
Purtroppo la vicenda dei vitalizi non è ancora conclusa. Fu gestita in un periodo dove il furore anti ex parlamentari era diffuso non solo nelle componenti populistiche anti parlamentari, ma anche nelle componenti più squisitamente politiche allora presenti in Parlamento. Oggi mentre Il Senato è pervenuto alla decisione finale di ripristinare i vitalizi , la Camera dei Deputati è ancora ferma alla delibera parziale di primo grado che ha si ricalcolato gli importi con il sistema retributivo ma colpendo ancora metà circa degli ex deputati con tagli che vanno dal 10 al 40/45%.
Con la scadenza della legislatura sono state rinnovate le composizioni degli organi di Giurisdizione che si sono già insediati, hanno audito i nostri avvocati e da indiscrezioni dal Palazzo dovrebbero decidere subito dopo le Elezioni Europee. Su questo argomento sarà più preciso il collega on Bielli nel suo intervento.
La nostra Associazione raccoglie ed organizza persone che esprimono una pluralità di punti di vista politici e culturali, una molteplicità di esperienze che trovano il loro punto di incontro nelle finalità definite dallo Statuto e negli obiettivi che di volta in volta , al mutare delle condizioni, riteniamo realizzare. La nostra forza sta nell'essere, ciascuno di noi, diversi ma, al tempo stesso, uniti.
Per questo dobbiamo mantenere, anche per il futuro, una ispirazione e una gestione unitaria della nostra Associazione. L'unità della nostra Associazione è condizione essenziale per affrontare i compiti che ci attendono nella fase difficile che il Paese sta vivendo.
Con questo spirito dobbiamo dare corso all' invito che ci fa il Presidente on Gargani di tenere in ogni regione, come è già avvenuto a livello nazionale, delle conferenze sui temi delle modifiche costituzionali proposte dall'attuale Governo e sulla autonomia diffrenziata alla luce della proposta di legge del ministro Calderoli. Io ho le idee molto chiare su come rispondere a queste iniziative ma va fatto nel quadro generale dello stato e delle previsioni della Costituzione e delle leggi di attuazione.
Essendo stato nel comitato ristretto che ha scritto la revisione del titoloV so cosa ho sostenuto e non accettato e quanto sia incompleto per una vera autonomia regionale con una necessaria modifica delle competenze delle due Camere. Come e se per una riforma strutturale dei poteri del Governo, del Parlamento, della Presidenza della repubblica sia possibile farla con un Parlamento eletto con una legge elettorale anticostituzionale e maggioritaria quando la Costituente 70 anni fa fu eletta con il sistema proporzionale per permettere proporzionalmente al consenso popolare la presenza di tutte le culture politiche. Ecco lo faremo ma sforzandosi il più possibile di volare alto senza precostituire posizioni di principio a difesa del credo politico che ciascuno di noi ha.
La sobrietà e l'intelligenza che è sempre stata presente nella nostra Associazione regionale ci aiuterà.
Questi temi li valuteremo con molta attenzione perchè in giro c'è tanta confusione di carattere politico, c'è una prevenzione non ragionata, c'è una propaganda spasmodica pro o contro, noi invece serenamente dobbiamo mettere a fuoco e ragionare anche su ciò che è già differenziato come la sanità in modo particolare, di cui parlerà la collega on Miotto, grazie a un lavoro approfondito dell' associazione dei consiglieri regionali, poi viene la scuola subito dopo e i trasporti locali e altro dove siamo già abbondantemente sotto il livello di guardia.
Il 60% delle scuole italiane non possiede tutti i certificati di sicurezza previsti dalle norme vigenti. Questo è solo uno dei tanti, sconcertanti dati che emergono dall'ultimo rapporto ISTAT.
Alcuni dati sono senza dubbio preoccupanti, come gli indicatori del benessere dei giovani, quelli italiani sono ai livelli più bassi in Europa e, nel 2022, quasi la metà dei giovani tra i 18 e i 34 anni riporta almeno un segnale di deprivazione, specialmente nei campi dell'istruzione e del lavoro. Un milione di italiani tra i 15 e i 29 anni non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione.
Per quanto riguarda, invece gli ultracentenari, l' ISTAT sottolinea che non sono mai stati così tanti in Italia. Sono 22mila, cifra che raggiunge il suo più alto livello storico, e gli scenari demografici ne prevedono un consistente aumento in futuro: nel 2041 la popolazione di ultraottantenni supererà i 6 milioni e quella degli ultranovantenni arriverà addirittura a 1,4 milioni. Del resto, si tratta di un' evidenza collegata al fatto che il nostro Paese invecchia sempre di più, tanto da fissare l'età media a 46 anni. Il dato emerge nonostante i decessi nel triennio dovuti al Covid19.
Interessante il capitolo che l' ISTAT rubrica alla voce “trappola della povertà”: lo stato di indigenza sembra passare di padre in figlio, come fosse un' eredità inalienabile, ed è la più intensa nella UE. Quasi un terzo degli adulti a rischio povertà proviene dai genitori che a loro volta da giovani erano indigenti.
E lo scenario non è roseo neanche spostando l' attenzione sui salari degli italiani, che sono inferiori rispetto la media europea di circa 3.700 euro annui.
La retribuzione media annua lorda per dipendente è pari a 27mila euro, inferiore del 12% a quella media UE a parità di potere d'acquisto.
Ma, come convivere in una associazione di Stati come l' UE, che va però rapidamente e profondamente riformata, che ha scopi politici profondi e non è solo un mercato economico comune, le regole devono essere osservate da tutti allo stesso modo.
La distinzione tra principi generali e valutazioni contingenti vale anche per la
drammatica guerra in Ucraina: è inutile dividerci in una polemica che pure è forte nel
nostro paese e anche all’interno della maggioranza di governo.
Qualunque possano essere le nostre convinzioni non c’è dubbio che vi è un
aggressore che voleva minare l’indipendenza di un paese qualunque fosse la sua
organizzazione istituzionale e su questo siamo tutti d’accordo, ma non possiamo non
essere tutti d’accordo che si tratta anche di uno scontro tra le democrazie dell’Occidente e l’autocrazia della Russia. La colpa dell’Europa e di non aver capito questo nel 2014 e di essere stata assente o indifferente perchè la sfida era alla civiltà dell’Occidente.
Pensiamo che nel Veneto e nel Paese con questi dati in un futuro ravvicinato si possa competere come oggi con i colossi mondiali. Possiamo pensare che una Luxottica leader mondiale dell'occhiale, che già soffre nel reperimento della manodopera, (come altre centinaia di aziende di alta qualità nel Veneto) possano esistere ancora o se per continuare sui livelli acquisiti se ne andranno via e non solo dalla nostra Regione.
Questo non può che portare un ulteriore distacco tra il cittadino e partiti definiamoli “Leggeri”.
Il primo e fondamentale compito che sta di fronte a noi è quello di concorrere a ricostruire un rapporto di fiducia tra i cittadini e il Parlamento.
Noi che rappresentiamo una parte importante della memoria vivente della vita parlamentare passata, dobbiamo sentire e coltivare il dovere della memoria.
Dobbiamo reagire, con adeguate iniziative politiche e culturali, al tentativo di ridurre la storia dell' istituzione parlamentare a quella di una “casta”, preoccupata soltanto di garantirsi privilegi.
Le ultime elezioni politiche,ci consegnano cifre impressionanti.
Ci sono stati 20.179.356 elettori ed elettrici che hanno scelto di non votare.
Nelle precedenti elezioni politiche del 2018 le urne erano state disertate da 15.550.461 cittadini, il numero degli astensionisti è cresciuto di 4.628.895 unità, con un incremento del 29,77%.
Quello dell' astensionismo e del non voto è un fenomeno, in atto da anni, che sta corrodendo le basi su cui poggia la nostra democrazia rappresentativa.
Quanto più alti sono l' astensione e il non voto, tanto più è basso il grado di rappresantatività del Parlamento già duramente colpito dal dissennato e demagogico taglio dei parlamentari voluto da tutti i gruppi politici.
Se pensiamo che l'attuale maggioranza esprime il governo del Paese rappresentando poco meno del 27% del corpo elettorale.
Un parlamento poco rappresentativo svuota di significato l' articolo 1 della Costituzione che afferma che nei limiti e nelle forme da essa stabiliti, la sovranità appartiene al Popolo.
Se il Parlamento è debole, la sovranità del popolo è debole.
Non ci è mai sfuggito che molte delle cose fatte nel corso degli anni passati si sono mosse nella direzione opposta a quella di favorire e promuovere la partecipazione politica dei cittadini.
Per tornare alla nostra Associazione, è stata approvata la proposta del nostro Tesoriere nazionale di finanziare i Comitati regionali con apposito regolamento al fine di contribuire alla realizzazione dei propri programmi.
Noi avevamo deciso, in questo anticipando la lodevole analoga iniziativa delle colleghe del direttivo nazionale,di fare una ricerca per valorizzare le figure di parlamentari femminili che hanno dato lustro e prestigio al Parlamento repubblicano e alla loro Regione d'origine.
Oggi iniziamo questo impegno con la presentazione delle due uniche donne elette nel Veneto all'Assemblea Costituente a cura della collega on Anna Milvia Boselli e il già citato intervento di un'altra collega l' on Margherita Miotto sullo stato e sulle proposte sulla sanità del Veneto che ha curato per l' Associazione dei consiglieri regionali del Veneto
Credo che questo sia un bell'esempio da seguire nella altre Regioni e nel futuro in stretta collaborazione con il Nazionale.
Voglio riservarmi di proporre alcune iniziative al Presidente Bottin perchè credo che alcune delle nostre e loro attività siano ancora maggiormente utili fatte assieme.
Consegno a tutti voi queste mie riflessioni e proposte con la speranza che vengano arricchite e migliorate per permettere di operare in sintonia con l'Associazione Nazionale e magari con le associazioni del Nord Est per dare un contributo a migliorare il nostro Paese.