Autodichia: pensione "anticipata", precisazioni e differenze di Camera e Senato

Autodichia: pensione "anticipata", precisazioni e differenze di Camera e Senato

Autodichia: pensione “anticipata”, precisazioni e differenze di Camera e Senato

Un articolo del "Corriere della Sera" di ieri, mercoledì 17 dicembre 21, di cui abbiamo dato notizia, sulla possibilità per i parlamentari in carica di ottenere la pensione anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura, cioè prima di avere maturato 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di contributi, come prevede la normativa vigente, in ragione di alcune pronunce degli organi di giustizia interna, ha indotto i presidenti dei relativi organi di Camera e Senato a una serie di precisazioni, riportate fedelmente dalle agenzie di stampa e, oggi, dai quotidiani (si veda, Segnalazioni Stampa). Il presidente del Consiglio di Giurisdizione della Camera, Alberto Losacco, ha precisato che alla Camera, non vi è in linea di principio la facoltà per i parlamentari di riscattare i contributi mancanti, mentre il presidente del Consiglio di Garanzia del Senato, Luigi Vitali, ha spiegato che al Senato tale possibilità esiste perché una sentenza, ispirata a una regola europea, riduce le annualità minime necessarie per accedere alla pensione e che l'Ufficio di Presidenza (nella foto, quello della Camera) dovrà ora procedere a stabilire quale sia il periodo richiesto con un'apposita deliberazione. Pubblichiamo, qui di seguito, una selezione dei dispacci di agenzia di ieri, in questo ordine:

-"Camera: Losacco, no a pensione se fine legislatura anticipata"

- "Senato: Vitali, sì a pensione anche se fine anticipata legislatura"

-"SCHEDA = Pensioni parlamentari e incognita durata legislatura"

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MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE 2021 15.58.10

Camera: Losacco, no a pensione se fine legislatura anticipata

ZCZC6351/SXA XPP21321005617_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Camera: Losacco, no a pensione se fine legislatura anticipata Presidente Consiglio giurisdizione smentisce articolo (ANSA) - ROMA, 17 NOV - "Non esiste alcuna sentenza della Camera che stabilisce che i deputati maturerebbero la pensione in caso di scioglimento della legislatura prima di quanto previsto dalle norme in materia". Lo afferma il presidente del Consiglio di giurisdizione della Camera, Alberto Losacco (Pd), riferendosi a un articolo di un quotidiano secondo il quale una sentenza del Consiglio di giurisdizione di Montecitorio permetterebbe ai deputati di maturare il diritto alla pensione anche in caso di fine anticipata della legislatura, a patto che versino i contributi mancanti. Ipotesi questa, afferma il quotidiano, che aprirebbe la strada allo scioglimento delle Camere in caso di elezione di Mario Draghi al Quirinale. (ANSA). IA 17-NOV-21 15:56 NNNN

Camera: Losacco, no pensione se fine legislatura anticipata (2)

ZCZC6369/SXA XPP21321005624_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Camera: Losacco, no pensione se fine legislatura anticipata (2) (ANSA) - ROMA, 17 NOV - "In un articolo di stampa apparso questa mattina - spiega Losacco - si fa riferimento a una sentenza del Consiglio di Giurisdizione della Camera dei Deputati per sostenere che, in virtu' di tale sentenza, i parlamentari avranno diritto alla pensione anche se la legislatura dovesse durare meno di 4 anni 6 mesi e un giorno", cioè il termine minimo per maturare il diritto alla pensione stabilito dalla riforma del 2012.. "In realtà - precisa Losacco - quella sentenza non esiste. Ne esiste una (la n. 9/2019/CG del 16 ottobre 2019) che esamina un caso diverso: quelli di alcuni deputati subentrati a legislatura in corso e per i quali, anche se la XVII legislatura fosse durata 5 anni (come poi effettivamente è successo) non avrebbero maturato i requisiti per l'ottenimento della pensione al compimento dei 65 anni d'età". "In particolare essi lamentavano - spiega il parlamentare del Pd - che, in questo modo, sarebbero andati dispersi i contributi che comunque avevano versato alla Camera. In buona sostanza essi avevano cominciato a versare i contributi all'amministrazione sapendo che essi non avrebbero fatto maturare alcun assegno". "Il Consiglio - spiega ancora Losacco - ha deciso di consentire a questi ex deputati di completare la contribuzione degli anni mancanti al quinquennio, versando di tasca propria sia la loro quota sia quella che in condizioni normali è corrisposta dalla Camera, per un totale di circa un terzo dell'indennità dei parlamentari. Il Collegio d'appello della Camera ha confermato la sentenza precisando che gli ex deputati, per essere ammessi a pagare, devono essere stati in carica per almeno tre anni". "Pertanto - conclude Losacco - non esiste alcuna sentenza della Camera che stabilisce che i deputati maturerebbero la pensione in caso di scioglimento della legislatura prima di quanto previsto dalle norme in materia". (ANSA). IA 17-NOV-21 15:57 NNNN

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Senato: Vitali, sì pensione anche se fine legislatura anticipata

ZCZC7115/SXA XPP21321005854_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Senato: Vitali, sì pensione anche se fine legislatura anticipata (ANSA) - ROMA, 17 NOV - Il presidente del Consiglio di Garanzia del Senato, Luigi Vitali (Fi), conferma all'Ansa i contenuti di una sentenza del "tribunalino" interno di Palazzo Madama, secondo la quale, in caso di fine anticipata della legislatura, i senatori potranno maturare il diritto alla pensione versando i contributi mancanti. La sentenza è stata anticipata oggi dal Corriere della Sera. "Noi ci siamo adeguati - spiega il senatore di Fi - a una sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, di fronte ad un ricorso di alcuni eurodeputati. Secondo la Corte essi hanno diritto al riscatto del vitalizio a condizione di essere stati in carica almeno 12 mesi e di versare i contributi, compresi quelli spettanti all'amministrazione". Sul fatto che invece l'analogo organismo interno della Camera abbia deciso di limitare questo diritto ai soli deputati subentranti, e che quindi ci sia una giurisprudenza diversa per deputati e senatori, Vitali esprime qualche perplessità: "Mi sembra che ci sia una disparità di trattamento; come è vero che non dipende dal subentrante il fatto di rimanere in carica meno di una intera legislatura, così è altrettanto vero che non dipende dal parlamentare se una legislatura finisca in anticipo". Vitali spiega comunque che ora la parola passa all'Ufficio di presidenza del Senato, che ha la competenza in tema di pensione dei senatori: "Noi siamo intervenuti per colmare un vuoto; l'Ufficio di Presidenza dovrà stabilire il periodo minimo di carica per riscattare la pensione: potrà dire 2 anni piuttosto che 3". "In ogni caso - tiene a sottolineare Vitali - stiamo equiparando i diritti dei senatori a quelli di qualsiasi lavoratore, che può versare volontariamente i contributi. Non c'è alcuno scandalo o aggravio per i contribuenti". "In ogni caso - aggiunge Vitali - saranno pochi quelli che accederanno a questo diritto. Per chi è alla prima legislatura, per riscattare la pensione deve versare una quota importante, non credo che tutti aderirebbero. Persone con meno di 45 anni dovrebbero versare una cifra importante per un assegno che arriverà a 65 anni. E in 20 anni chissà cosa potrà succedere". Ma questa decisione, non potrebbe rendere più facile lo scioglimento anticipato delle Camere in caso di elezione di Mario Draghi al Quirinale? "Non credo che questa sia una valutazione corretta - osserva il senatore di Fi - lo scioglimento delle Camere non dipende dal vitalizio dei parlamentari; sono altre le condizioni che portano ad esso". (ANSA). IA 17-NOV-21 16:56 NNNN

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= SCHEDA = Pensioni parlamentari e incognita durata legislatura =

AGI1106 3 POL 0 R01 / = SCHEDA = Pensioni parlamentari e incognita durata legislatura = (AGI) - Roma, 17 nov. - Che fine faranno le pensioni di deputati e senatori se la legislatura dovesse terminare prima della data 'fatidica' del 24 settembre del 2022? Ovvero, prima dei 4 anni e 6 mesi e un giorno previsti dalla riforma del sistema pensionistico di Camera e Senato con cui sono stati aboliti i vitalizi, a decorrere dal primo gennaio del 2012, (rimasti in essere solo per gli ex parlamentari e poi tagliati tre anni fa dal Parlamento su spinta dei 5 stelle) per passare a un sistema contributivo. Ebbene, secondo le norme in vigore, deputati e senatori non maturerebbero il diritto a percepire l'assegno pensionistico, perdendo anche i circa 50mila euro di contributi finora versati. Ma per palazzo Madama le cose non starebbero esattamente in questi termini, come spiega il senatore di Forza Italia Luigi Vitali, contattato dall'AGI, presidente del Consiglio di Garanzia del Senato: è vero che i senatori, se la legislatura dovesse terminare in anticipo non percepirebbero la pensione, ma è altrettanto vero che potrebbero riscattare i contributi versati, quindi senza perderli, versando i contributi mancanti per raggiungere l'intero periodo della legislatura, così da maturare la pensione. Al contrario, per la Camera questo non è possibile, precisa il Consiglio di Giurisdizione. Una deroga è stata prevista nel 2019 per i deputati subentrati in corso di legislatura. (AGI)Ser (Segue) 172002 NOV 21 NNNN

= SCHEDA = Pensioni parlamentari e incognita durata legislatura (2)=

AGI1107 3 POL 0 R01 / = SCHEDA = Pensioni parlamentari e incognita durata legislatura (2)= (AGI) - Roma, 17 nov. - Le pensioni dei parlamentari, che con la riforma del 2012 - nel pieno del governo Monti e della stretta sui costi della politica - sono state legate a stretto filo alla durata della legislatura, da allora sono tema che ricorre spesso nel dibattito politico. Tanto più adesso in vista dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica e dell'ipotesi di un 'trasloco' di Mario Draghi da palazzo Chigi al Colle più alto il che, è il timore (o per altri l'auspicio), potrebbe comportare uno scioglimento anticipato delle Camere. Da qui l'interrogativo: che fine faranno le pensioni di deputati e senatori se non avranno maturato i 4 anni e sei mesi e un giorno previsti dalla riforma del 2012? E ancora: i contributi finora versati saranno persi? Per il Consiglio di garanzia del Senato non è così: "Siamo stati investiti della questione da 3 ex senatori", spiega il presidente, l'azzurro Vitali. "Due erano subentrati in legislatura in corso, uno si era dimesso". L'organismo di palazzo Madama ha quindi assunto una decisione in merito, che potrebbe fare da apripista. "La nostra decisione e' stata presa sulla base della normativa Ue intervenuta su ricorso di alcuni eurodeputati. Secondo la Corte hanno diritto al riscatto della pensione a condizione di essere stati in carica almeno 12 mesi versando i contributi mancanti, compresi quelli spettanti all'amministrazione". Ora dovrà esprimersi il Consiglio di presidenza del Senato, ma intanto "vale la nostra decisione: i senatori potranno avere diritto alla pensione a condizione che siano stati in carica almeno 12 mesi e che versino tutti i contributi mancanti fino a raggiungere i 4 anni e 6 mesi e un giorno, a costo zero a carico del Senato. Un principio che vale per tutti, chiedendo il riscatto di quanto versato". di tutt'altro avviso Montecitorio: "Non esiste alcuna sentenza della Camera che stabilisce che i deputati maturerebbero la pensione in caso di scioglimento della legislatura prima di quanto previsto dalle norme in materia", precisa il Consiglio di Giurisdizione della Camera. Esiste invece una sentenza del 2019, prosegue l'organismo interno di Montecitorio, "che esamina il caso di alcuni deputati subentrati a legislatura in corso e per i quali, anche se la XVII legislatura fosse durata 5 anni (come poi effettivamente è successo) non avrebbero maturato i requisiti per l'ottenimento della pensione al compimento dei 65 anni d'età. In particolare essi lamentavano che, in questo modo, sarebbero andati dispersi i contributi che comunque avevano versato alla Camera. Il Consiglio ha deciso di consentire a questi ex deputati di completare la contribuzione degli anni mancanti al quinquennio, versando di tasca propria, a condizione che siano stati in carica per almeno tre anni". (AGI)Ser 172002 NOV 21 NNNN

 

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