Autodichia - Vitalizi: le recenti sentenze di Senato e Camera

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Autodichia – Vitalizi: le recenti sentenze di Senato e Camera

Pubblichiamo le sentenze adottate recentemente dal Consiglio di Garanzia del Senato, in sede di appello, e dal Consiglio di Giurisdizione della Camera, in primo grado, sulla legittimità delle delibere di ricalcolo retroattivo dei vitalizi con metodo cosiddetto contributivo (del. 6/2018 Senato e del. 14/2018 Camera). La decisione del Consiglio di Garanzia del Senato (n. 253/2022), in quanto sentenza di appello, è diventata esecutiva all’atto del deposito, il 20 gennaio 2022. Da ieri, 10 febbraio 2021, anche la sentenza del Consiglio di Giurisdizione della Camera (n. 4/2021) è esecutiva, poiché sono decorsi i termini entro i quali il Presidente della Camera poteva impugnare il provvedimento in sede di appello. Le due sentenze, pure molto diverse tra loro, giungono a conclusioni convergenti su un punto importante: entrambe dichiarano l’illegittimità delle delibere contestate dai ricorrenti nel punto che riguarda l’età da considerare per il “coefficiente di trasformazione” da applicare al “montante contributivo” nel ricalcolo del vitalizio. E’ stato infatti dichiarato illegittimo che il ricalcolo avvenisse sulla base dell’età avuta al momento della prima erogazione del vitalizio e non all’età avuta nel momento di entrata in vigore della delibera. Per tutti i ricorrenti, il ricalcolo dovrà avvenire considerando l’età avuta nel 2019 e non quella avuta quando cessò il mandato parlamentare e fu versato il primo assegno vitalizio. Ovviamente, più elevata è l’età presa come base del ricalcolo e minore è l’aspettativa di vita sulla quale va distribuito il “montante contributivo” (la somma accantonata con i versamenti detratti dall’indennità e integrati dalla camera di appartenenza nel periodo del mandato parlamentare) e più alta è la somma mensile risultante. Ora, ci aspettiamo che, nel dare esecuzione alla sentenza, gli uffici competenti provvedano non solo a rivedere il “coefficiente di trasformazione”, ma anche a rivalutare il “montante contributivo” sul quale effettuare il ricalcolo, secondo i parametri Istat che tengono conto sia dell’andamento del Pil che dei prezzi, per il periodo che va dalla data di erogazione del primo vitalizio alla data del 2019, in cui diventa effettivo il diritto alla pensione. Ci aspettiamo inoltre che vengano restituite ai ricorrenti le somme indebitamente trattenute tra il primo gennaio 2019 e oggi. In proposito, poiché la sentenza del Senato, nel suo dispositivo, inibisce il versamento di quelli che definisce “arretrati” in attesa del pronunciamento richiesto alla Corte costituzionale su altre questioni, ci riserviamo di agire con ogni mezzo appropriato perché la restituzione delle somme indebitamente trattenute avvenga tempestivamente. La sentenza della Camera, a proposito della “restituzione”, non fa alcun cenno. Infine, entrambe le sentenze non sono definitive: resta da decidere la questione di fondo della legittimità costituzionale delle delibere impugnate dai ricorrenti. La decisione 253/2022 del Senato ha infatti deciso di rimettere alla Corte costituzionale il giudizio di legittimità su due aspetti rilevanti (la legge del 1994 che ha stabilito il regime fiscale per i vitalizi e la questione dell’appropriatezza del “regolamento minore”, cioè della delibera dell’Ufficio di presidenza, come strumento per disciplinare la materia previdenziale di senatori e deputati). La decisione del Consiglio di Giurisdizione della Camera 4/2021 è, invece, espressamente una “sentenza parziale” che rinvia a una decisione successiva le questioni di legittimità costituzionale della delibera 14/2018.

Dopo i due provvedimenti, che inseriamo qui di seguito, ri-pubblichiamo il giudizio espresso dal Presidente dell'Associazione, Antonello Falomi lo scorso 23 dicembre 2021, appena avuto notizia dei dispositivi delle due sentenze, con particolare attenzione a quella del Senato:       

-Decisione Consiglio di Garanzia 253/2022 del Senato:

SenatoSentenza CG 253-22

-Sentenza Consiglio di Giurisdizione 4/2021 Camera:

Camera Sentenza 4_2021 CG

 

Ed ecco la dichiarazione di Falomi sulla Decisione del Senato, riassunta nel giudizio: “Un passo indietro e un passo avanti, ma qualcosa si è finalmente mosso nella giusta direzione”. Nella stessa dichiarazione si esprimeva un giudizio anche sulla Sentenza della Camera. Il 23 dicembre 2021, su questo sito, davamo notizia del Comunicato di Falomi in cui si valutavano i due aspetti del provvedimento riprendendo la versione della dichiarazione diffusa dall'Agenzia AGI. La riproponiamo:

AGI0899 3 POL 0 R01 / Vitalizi: Falomi, Senato su ricalcolo retroattivo direzione giusta = (AGI) - Roma, 22 dic. - La Sentenza d'Appello del Senato sul ricalcolo retroattivo dei Vitalizi segna "un passo indietro e un passo avanti, ma qualcosa si è finalmente mosso nella giusta direzione" e "Per ora possiamo dire che si comincia finalmente a fare giustizia". Lo sostiene Antonello FalomiPresidente Associazione ex Parlamentari, che premette: "Quando, oltre al dispositivo, conosceremo le motivazioni della sentenza della Commissione di garanzia del Senato, potremo esprimere un giudizio più meditato". La sentenza ha deciso di "rinviare alla Consulta la questione di legittimità del provvedimento e ha introdotto un criterio di ricalcolo meno irragionevole di quello previsto finora che produrrà una generale e certa mitigazione sugli assegni attualmente percepiti dagli ex-senatori".

"Si tratta - ribadisce Falomi - di un passo indietro rispetto alla limpidezza e alla nettezza della decisione di primo grado della Commissione Contenziosa e di un passo avanti perché introduce nella delibera del Consiglio di Presidenza del Senato , analogamente a quanto deliberato alla Camera, una correzione importante nel meccanismo di ricalcolo. Tuttavia, apprezziamo, innanzitutto, la scelta fatta dei giudici, di tenere aperti i dubbi di fondo, sulla costituzionalità del provvedimento di ricalcolo, rimettendo alla Corte Costituzionale le valutazioni sulla legittimità degli strumenti e delle procedure usate per disciplinare il trattamento previdenziale degli ex parlamentari".

"In secondo luogo, particolarmente significativa - aggiunge Falomi - è stata la decisione della Commissione di garanzia del Senato di cancellare la stortura più evidente dell'applicazione retroattiva ai Vitalizi parlamentari di un sedicente metodo contributivo. Per produrre un taglio il più punitivo e il più pesante possibile si era arrivati ad attribuire agli ex parlamentari la stessa aspettativa di vita che avevano al momento della cessazione del mandato. Una assurdità denunciata da tutti gli esperti di diritto previdenziale, auditi dal Senato, e che arrivava al paradosso di assegnare a persone di 80 anni e più, una aspettativa di vita superiore a trent'anni".

Per Falomi "Risulta, invece, del tutto incomprensibile la decisione di rinviare a dopo le decisioni della Corte la corresponsione degli arretrati conseguenti alla cancellazione della norma sull'età anagrafica visto che sulla illegittimità di tale disposizione il giudizio è definitivo e su di essa non vi è stato alcun rinvio alla Corte. A nome dell'Associazione, ringrazio i legali che con il loro prezioso lavoro hanno assistito gli oltre 700 senatori che hanno presentato ricorso".

"Il nostro auspicio è che, a questo punto, dopo l'analoga sentenza del Consiglio di giurisdizione, si eviti, alla Camera dei deputati, di trascinare le cose impugnando in secondo grado la decisione dell'organo di primo grado", sottolinea Falomi.

 
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