E' scomparso Rodolfo Bollini, ex senatore e nostro socio - Un ricordo di Erminio Quartiani

E' scomparso Rodolfo Bollini, ex senatore e nostro socio - Un ricordo di Erminio Quartiani

E’ scomparso Rodolfo Bollini, ex senatore e nostro socio – Un ricordo di Erminio Quartiani

Rodolfo Bollini, di Legnano, nostro socio e per venti anni Senatore della Repubblica, se ne è andato lo scorso 25 settembre, all'età di 98 anni. Vicini ai suoi cari, lo ricordiamo con una testimonianza di Erminio Quartiani, del Consiglio Direttivo dell'Associazione:  

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In morte del sen. Rodolfo Bollini - Un ricordo e un ritratto politico

di Erminio Quartiani

Rodolfo Bollini, senatore dal 1972 al 1992 per cinque legislature, ci ha lasciato per sempre il 25 settembre scorso.

Nato a legnano nel 1923, fu sindacalista della Cgil nell’immediato dopoguerra, consigliere comunale di Legnano nel ’56,  consigliere alla Provincia di Milano, segretario della Federazione milanese del Pci nei difficili anni dal ’66 al ’70, eletto consigliere regionale in Lombardia nella prima legislatura costituente ed in seguito senatore nelle legislature dalla sesta alla decima.

Rodolfo era un riformista per scelta e per indole personale, giacché non si accontentava mai, anzi si rifiutava, di assumere posizioni su temi, grandi o piccoli che fossero, senza l’ausilio di una approfondita analisi delle condizioni e della situazione che generavano la necessità di definirle, prendendo in considerazione sempre i pro e i contro di soluzioni diverse o alternative tra loro in ogni caso, ma a maggior ragione quando era lui a dover decidere.

Si affidava molto ai dati, alle statistiche, alle elaborazioni matematiche e scientifiche, pur non dipendendone in modo assoluto, bensì facendone una base fondamentale a supporto della elaborazione politica e delle determinazioni da prendere, fossero queste a livello di partito, di Parlamento ed anche all’interno di quell’area riformista del PCI/Pds della quale fece parte a Milano.

Non si affidava alla ideologia e manteneva sempre attivo quello spirito critico che lo rendeva libero e apprezzato politico e parlamentare della Repubblica.

Esperto di Bilancio dello Stato, fu vicepresidente della Commissione bilancio del Senato in tempi nei quali, dall’opposizione, quel ruolo richiedeva una forte e non ondivaga interlocuzione con il Governo e un rapporto intenso con le parti sociali.

Per la conoscenza che aveva del Bilancio e la capacità di studio e approfondimento dei provvedimenti, il Ministro Beniamino Andreatta, che lo stimava e lo apprezzava come un credibile interlocutore, diceva che pochi in Parlamento erano profondi conoscitori del Bilancio dello Stato come “il ragionier Bollini da Legnano”.

Fu un saggio riferimento per molti, e anche per me, soprattutto negli anni più duri del confronto politico, fuori e dentro il partito di cui facevamo parte; un amico sempre pronto a sostenere anche in pubblico posizioni e scelte talvolta non proprio popolari, senza però mai concedere un palmo di spazio se non era convinto di quanto si andava proponendo; un ancoraggio importante alla storia di un partito di massa che occorreva però radicalmente cambiare e riposizionare nella vita del Paese.

Per questo si è adoperato anche negli anni seguenti l’impegno istituzionale. Con una particolare attenzione alla formazione e al ruolo dei giovani dirigenti politici.

A Rodolfo Bollini i riformisti e i progressisti, non solo quelli milanesi e lombardi, devono molto.

Ma credo gli debbano riconoscenza anche coloro che con lui hanno saputo tenere alto il valore della politica, dei partiti e del Parlamento nel nostro Paese.

Riposi in pace.

 

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