Gargani a Di Maio: "Sii responsabile e chiedi scusa agli ex-deputati!"

Gargani a Di Maio: "Sii responsabile e chiedi scusa agli ex-deputati!"

Gargani a Di Maio: “Sii responsabile e chiedi scusa agli ex-deputati!”

Pubblichiamo la "lettera aperta" che l'on. Giuseppe Gargani, vice-presidente dell'Associazione degli ex-parlamentari, ha scritto all'on. Luigi Di Maio, vicepremier e capo politico del M5S, dopo gli insulti che quest'ultimo, per l'ennesima volta, ha rivolto agli ex-parlamentari. Al centro della missiva, oltre all'esortazione a scusarsi con chi lo ha preceduto sui banchi di Montecitorio, i richiami alla responsabilità che gli imporrebbe la carica istituzionale che ricopre e al rispetto dei principi dello Stato di Diritto, potentemente violati dalla delibera retroattiva sui vitalizi:

 

On.le Luigi Di Maio

Vice Presidente del Consiglio dei Ministri

Lettera aperta all’on Luigi Di Maio

Caro Di Maio,

         Le tue ultime dichiarazioni contro tutti i deputati che ti hanno preceduto nel Parlamento non possono non  essere valutate giuridicamente come infamanti da  un vecchio avvocato come me. Questa valutazione però non mi impedisce di scriverti, perché da cattolico fervente credo che ogni persona possa migliorare e redimersi e quindi ha bisogno di sollecitazioni e di insegnamenti.

         La Repubblica Italiana dei padri costituenti e tutti i deputati ancora viventi che hanno servito le istituzioni, hanno consentito nientedimeno che anche tu diventassi deputato e vice presidente del Consiglio dei Ministri.

         Tanti potrebbero dire che sono colpevoli di questo, e invece io affermo che le spacconerie e le provocazioni che tu, Matteo Salvini e altri fate molte volte al giorno sono il frutto della inesperienza, della mancanza di maturità che lasceranno presto il campo a riflessioni più pacate e più responsabili quando vi accorgete che state governando un paese importante come l’Italia: questo il mio ottimismo e la mia speranza.

         Sia pure esagerando nei toni e con una evidente confusione di idee, la campagna elettorale che da tempo portate avanti è all’insegna della legalità  e della giustizia; elemento importante perché la società ha sete di legalità e di trasparenza.

         Orbene la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati per unanime convincimento della scienza costituzionale del nostro paese e per ultimo del Consiglio di Stato con il parere dato nel luglio scorso, ma anche per convincimento di chi si lascia guidare dal buon senso, è illegale, illegittimo, e contro le norme della Costituzione che insieme abbiamo difeso al referendum del 4 dicembre del 2016 per evitare una pericolosa deriva autoritaria voluta da un pericoloso personaggio come Matteo Renzi.

         Non entro naturalmente nel merito delle questioni che riguardano i vitalizi (considerati il male dell’umanità!) che sono appunto oggetto dei ricorsi presentati da tanti, ma dico che la illegalità non è solamente la corruzione o la delinquenza organizzata ma è anche un atto contro la legge e contro le norme che consentono la convivenza civile e garantiscono lo Stato di diritto.

         Leggi retroattive non sono state mai fatte in Italia neppure nel periodo fascista: una semplice delibera di un ufficio di presidenza composto da una decina di persone che delibera per il passato è cosa inaudita.

         Le persone hanno bisogno di certezze nella vita che debbono essere rispettate come ha più volte stabilito la Corte Costituzionale : questo è lo stato di diritto.  

         Le tue ripetute dichiarazioni dunque servono ad alimentare il rancore e l’odio sociale contro chi vi ha preceduto, e questo disgrega la società e determina inquietudine e negatività in quel popolo che voi volete protagonista. 

         Il mio consiglio è di chiedere scusa per le cose che hai detto nei confronti di tanti deputati, alcuni dei quali costituiscono orgoglio per l’Italia, che ti hanno preceduto che sono stati protagonisti della crescita civile,  morale ed economica dell’Italia, in modo da dimostrare di essere diventato responsabile e di poter rappresentare davvero il popolo: quelli che ti hanno votato e i tanti che non ti hanno votato.

Saluti.

                                                                                                                              Giuseppe Gargani

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