Il ricordo di Enrico Berlinguer a 40 anni dalla scomparsa; la rilettura dell’esperienza politica, culturale ed istituzionale della Democrazia Cristiana ad 80 anni dalla nascita; la rivisitazione del magistero politico dei grandi leader e statisti della cosiddetta prima repubblica rappresentano tanti tasselli di un unico mosaico. E cioè, come rilanciare oggi il “coraggio della politica” ripartendo dal passato senza riproporlo, come ovvio. Cioè da una stagione che, malgrado gli inevitabili ed oggettivi alti e bassi, ha comunque saputo salvaguardare il ruolo e il prestigio della politica e, al contempo, l’autorevolezza delle istituzioni democratiche e l’efficacia dell’azione di governo. Il tutto con classi dirigenti nè improvvisate e nè, tantomeno, causali.
Ora, la spiccata attenzione mediatica nei confronti di questi appuntamenti non è riconducibile solo ad un fatto di cronaca ma, semmai, è la conferma che la credibilità delle nostre istituzioni e la riscoperta della politica non possono prescindere dalla rilettura, anche critica, di tutto ciò che è stato il “nostro” passato. E nessuna rottamazione o volgarità populista potranno rimuovere ciò che quelle classi dirigenti, e i rispettivi partiti e culture politiche, hanno rappresentato per la crescita e il consolidamento della democrazia italiana.
