La miglior tradizione della storia politica del nostro paese individua nella cosiddetta “cultura delle alleanze” uno degli elementi costitutivi della democrazia italiana. Perchè la cultura delle alleanze significa valorizzazione del pluralismo, ricerca della mediazione alta, cultura di governo, confronto e dialogo e, soprattutto, riconoscimento e rispetto degli altri, non soltanto dei compagni di viaggio all’interno della coalizione ma anche degli avversari che non possono mai essere considerati nemici da abbattere.
Insomma, la cultura delle alleanze è sideralmente lontana dai pallottolieri, dalle sommatorie di partiti e sigle accomunati solo dalla ricerca del potere o dalla distruzione dell’avversario/nemico.
Ora, la qualità della democrazia, l’autorevolezza delle stesse istituzioni democratiche, il rilancio della partecipazione popolare e il riavvicinamento dei cittadini alle dinamiche della vita pubblica passano anche attraverso la costruzione di alleanze e coalizioni trasparenti, serie e credibili sul versante programmatico.
E questo perchè i pallottolieri sono, semplicemente, alternativi rispetto alla cultura delle alleanze che storicamente ha caratterizzato e accompagnato la vita politica del nostro paese.