Il 6 gennaio u.s. ricorreva il primo anniversario della scomparsa del Sen. Felice Besostri.
Segnaliamo questo testo del prof. Aldo Ferrara in sua memoria, che sarà poi a corredo della Prefazione nel II Tomo del volume " Libro Bianco sui Diritti violati sui Servizi Pubblici e Rappresentatività Politica" in fase di pubblicazione.
IN MEMORIA E ONORE DI FELICE CARLO BESOSTRI
Felice Besostri ci ha lasciato il 6 gennaio del 2024. Nell’ultimo trimestre dello stesso anno sono stati insigniti del Nobel per l’Economia, Daron Acemoglu e Simon Johnson del Massachusetts Institute of Technology e James A. Robinson dell'Università di Chicago, per i loro studi sulla influenza delle istituzioni e prosperità delle loro nazioni, mettendo in stretta relazione ruolo e qualità delle istituzioni sociali con le enormi e persistenti differenze di reddito tra i vari Paesi del mondo.
Nel Secondo Tomo “Libro Bianco sui Servizi Pubblici e Rappresentatività politica”, Aracne Ed., 2025, abbiamo voluto, senza cessioni ai main stream correnti, incidere sulla mancanza di eguaglianza sociale nell’accesso ai servizi essenziali, sanità, istruzione, trasporti e forse siamo riusciti a dimostrare, senza pretesa di Nobel, che la correlazione diretta tra eguaglianza sociale e crescita economica si esplica sia positivamente sia molto più spesso in andamento negativo quando non si applica la Costituzione, quando questa viene elusa se non evasa, quando la stessa istituzione al suo massimo livello si connota di diseguaglianza che da sociale ben presto raggiunge la sfera economica.
Dell’Illuminismo che portò alla rivoluzione francese ci sono rimasti alcuni principi saldi come la Libertà. Oggi è termine largamente e spesso a sproposito usato, viene sbandierato come crinale tra regressione e progresso, viene usato come etichetta socio-politica spesso rimovibile.
Quanto alla Fraternitè, Felice Besostri fu tra i primi ad accorgersi che uno degli articoli della nostra Costituzione era tra i più negletti e disapplicati. Il riferimento va all’art.6 dedicato in una sola riga alle minoranze linguistiche.
Malgrado le 12 Convenzioni internazionali, sin dalle Dichiarazioni di New York del 1948 sui diritti dell’uomo per arrivare alla Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto, detta Commissione di Venezia presieduta dall’italiano prof. Capotorti, la realizzazione del Secondo principio del 1789 è rimasta lontana. Oggi ci avvaliamo di un più moderno concetto di Minoranza, più esteso, perché oltre ai diritti a professare credo, lingua o cultura minoritarie, lo arricchiamo del diritto dell’Autogoverno.
Appena entrato in Senato nel 1996, Felice Besostri si adoperò per fare applicare quel principio da cui scaturì la Legge 482/1999 per il riconoscimento pieno delle minoranze. Anni dopo, convenne con il sottoscritto sulla necessità di spostare l’obiettivo sul riconoscimento delle minoranze emergenti, sugli emarginati sociali e su quanti, e sono tanti, sono ai confini dell’Umanità.
E sono i poveri in grado di non potersi curare ( povertà sanitaria), di non poter assolvere le bollette dei servizi ( povertà elettrica), di non poter sostenere oneri scolastici per i figli ( povertà culturale), insomma quei milioni ( il ventaglio va da 6 ai 15 milioni) di cittadini cui è negato l’ingresso della Comunità Sociale Partecipata.
Felice Besostri a questo punto sposta l’obiettivo sulle cause di tutto ciò e disvela, come i nostri Premi Nobel di cui sopra, quanto esse risiedano nelle Istituzioni. In particolare una facilmente modificabile e che si chiama Rappresentatività Politica, Una Caput, unus votus.
È l’iniquità delle legge elettorale che crea disuguaglianze istituzionali, esclude una enorme parte del paese, la maggioranza diviene minoritaria quanto a funzionalità dello Stato e da maggioranza deve accettare i dettami di un’esigua minoranza. La prova? L’astensione elettorale di una quota maggioritaria del Paese (60%) lascia nelle mani della minoranza la decisione politica perché la legge elettorale è iniqua e dalla maggioranza viene rifiutata.
Ecco la dimostrazione di quanto possano incidere le Istituzioni sul progresso del Paese impedendone il riscatto sociale. Dunque Lesione del Diritto significa disuguaglianza da cui nasce quel vulnus economico che blocca l’ascensore sociale. Da questo è breve il passo verso il confinamento permanente di larga stratificazione sociale nel ridotto delle Povertà.
Felice Besostri aveva intuito tutto questo ma non era riuscito ad avere un megafono che lo gridasse a gran voce, altrimenti il Premio Nobel non sarebbe forse toccato anche Lui?
Aldo Ferrara, Prof. F.R. nelle Università di Milano e Siena