In un'intervista al Messaggero (14.02.20), la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, dopo aver sostenuto, pochi giorni fa, che non poteva intervenire in alcun modo sull'attività della "Commissione contenziosa" , che deve giudicare dei ricorsi sui vitalizi, ora invita i "giudici", di fatto, a dimettersi, pur negando l'esistenza di un conflitto di interessi, cedendo così alle intimidazioni del M5St.
Riportiamo la parte dell'intervista relativa all'argomento che ci interessa, come sintetizzata dall'Agenzia di stampa NOVA:
"Vitalizi: Casellati a "Il Messaggero", i commissari del Senato ora valutino se lasciare
Maria Elisabetta Alberti Casellati respinge le polemiche sui Vitalizi e sui presunti conflitti d'interessi dei membri della commissione chiamata a giudicare sui ricorsi degli ex parlamentari. E alla vigilia della manifestazione M5s avverte: alla Camera la situazione non è diversa. Ciò premesso, e pur respingendo le accuse di conflitto d'interessi, essendosi nel frattempo dimessi i supplenti della commissione contenziosa di palazzo Madama, invita in una intervista a "Il Messaggero" a "una riflessione da parte di tutti gli altri componenti della commissione contenziosa contribuirebbe a spazzare via qualsiasi dubbio sulla sua terzietà'"
La prossima settimana al Senato si preannunciano nuove tensioni sui Vitalizi, visto che la commissione contenziosa sarà chiamata a decidere sui ricorsi degli ex parlamentari contro i tagli. M5s accusa il presidente Caliendo di essere in conflitto di interessi e domani scenderà in piazza.
"L'astensione annunciata dal presidente Caliendo è stato un atto di responsabilità teso a sgombrare il campo da qualsiasi possibile strumentalizzazione politica e a salvaguardare la credibilità dell'istituzione Senato. E a questo punto credo che, dopo le dimissioni dei supplenti, una riflessione da parte di tutti gli altri componenti della commissione contenziosa contribuirebbe a spazzare via qualsiasi dubbio sulla sua terzietà. Sulla questione va fatta chiarezza. Intanto diciamo che nessun gruppo parlamentare, nessun partito si è espresso contro il taglio dei Vitalizi. La commissione contenziosa che deciderà sui ricorsi degli ex parlamentari è un vero e proprio tribunale e come tale ha precise regole. I senatori che ne fanno parte sono stati designati a inizio legislatura secondo le indicazioni dei gruppi parlamentari e perciò ben prima dell'approvazione della delibera sui Vitalizi. Nessuno ha mai contestato è la nomina dei singoli componenti né la loro compatibilità a decidere sul tema. Visto le recentissime polemiche, sarebbe stato decisamente meglio, come ho detto ripetutamente, che la riforma fosse stata approvata con una legge e non con un atto interno, sia al Senato che alla Camera".
Alla Camera c'è una situazione analoga.
"Certo. Le commissioni contenziose sia al Senato che alla Camera sono giudici a tutti gli effetti e le loro decisioni devono essere motivate in punto di diritto e non di opportunità politica. Proprio per questo, poiché la questione non può essere politica, non comprendo come mai le medesime contestazioni sul conflitto di interesse non siano state sollevate anche nei confronti dei componenti del consiglio di giurisdizione della Camera".