Un destino tragico e crudele ha tolto la vita improvvisamente a Enrico Buemi.
Una storia socialista lunga e ricca di attivismo politico.
Abbandonò con coraggio il PCI per aderire al PSI alla fine degli anni ’90 quando qualunque convenienza politica avrebbe dettato il contrario.
Consigliere Comunale a San Mauro Torinese si impegnò nelle elezioni regionali del Piemonte più volte tra il 1990 e il 2000.
Nel 2001 approdò alla Camera dei Deputati nelle file dell’Ulivo e sedette, quale parlamentare dello SDI, nella Commissione Giustizia svolgendo il ruolo di relatore della legge sull’indulto.
Ritornò alla Camera nel 2006 nelle liste della Rosa nel Pugno e occupò un posto nella Commissione Giustizia, nella Giunta per le Autorizzazioni, e nel Comitato Parlamentare per i Procedimenti d’Accusa.
Dopo la drammatica parentesi del 2008, nella quale nessun socialista approdò in Parlamento in conseguenza della vocazione maggioritaria scelta da Veltroni per il PD, nel maggio del 2013 rientrò al Senato dopo le dimissioni di Ignazio Marino.
In quella legislatura si distinse per le sue battaglie di verità sulla vicenda comunemente chiamata Tangentopoli e sulla vicenda Moro.
Redasse, e firmò assieme a Nencini, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati e fu l’ideatore, contro la rigidità del PD, del lodo Berlusconi in ordine al dibattito sulla applicabilità, al leader di Forza Italia, della Legge Severino.
Sempre in prima fila anche nel partito occupando ogni volta incarichi di vertice Enrico Buemi è stato un amico caro con il quale ho avuto in comune l’approccio ideologico riformista e la tradizione di Turati dell’umanesimo socialista.
In questi ultimi anni abbiamo condiviso il doloroso dibattito creatosi circa il destino politico del partito e aveva collaborato fattivamente, sin da subito, per la costituzione del movimento socialista liberale figurando tra i soci fondatori della Associazione.
Quando in questi ultimissimi giorni ci eravamo sentiti per parlare delle elezioni europee e delle iniziative da assumere il suo entusiasmo era pieno e contagioso ed era sicuramente un personaggio che fungeva da stimolo e da pungolo ad andare avanti nel segno del coraggio che ha sempre contraddistinto la sua vita politica.
Mai avrei potuto immaginare di ricevere una notizia così tragica e di dovermi ritrovare a piangere in maniera così improvvisa e imprevista un amico con cui ho davvero condiviso anni della mia vita politica.
Alla famiglia il sentito e commosso cordoglio mio personale e di tutta la Associazione Socialista Liberale.
Oreste Pastorelli