Domenica 9 febbraio ci ha lasciato Grazia Zuffa, senatrice dal 1987 al 1994. In Senato è stata allestita la camera ardente nella sala Nassirja la stessa dove solo qualche settimana prima , su invito della vice presidente senatrice Rossomando, Grazia Zuffa aveva tenuto la sua ultima conferenza stampa a sostegno della campagna “Madri fuori” da lei stessa promossa per le detenute madri.
La sua morte improvvisa in seguito ad un infarto ha lasciato sgomento e grande dolore in una vasta comunità di persone, soprattutto donne che con lei hanno condiviso decenni di battaglie politiche e culturali. La senatrice Cecilia D’Elia che l’ha ricordata magistralmente nell’aula del Senato , del suo impegno parlamentare ha evidenziato il rilievo dei contributi sui temi sociali , in particolare sulle problematiche della salute e della libertà riproduttiva delle donne, della differenza sessuale, sui temi della salute mentale, della giustizia, delle tossicodipendenze. In anni che sono stati segnati dalla svolta proibizionista e punitiva sulle droghe Grazia Zuffa in Parlamento ha saputo condurre una opposizione culturalmente rigorosa e rilevante nutrita dal confronto costante con quelle comunità di accoglienza e quelle realtà di impegno sociale portatici di bisogni e istanze reali di recupero. Fin dagli anni della sua formazione a Firenze, dove è stata dirigente del Partito Comunista Italiano ed eletta nel consiglio Comunale, Grazia Zuffa si è dimostrata una politica intelligente ed una intellettuale finissima lasciando un segno culturale femminista nella politica delle donne di quel partito impegnandosi in battaglie di libertà e garantismo.
Conclusa l’esperienza parlamentare non si è mai interrotto l’impegno politico ed intellettuale su quegli stessi ambiti e secondo quella scala di valori a cui ha dedicato tanta parte della vita politica. Lo ha fatto sul piano scientifico e della formazione, concentrando la sua ricerca sui modelli operativi dei servizi delle dipendenze, della salute mentale , sulla riduzione del danno-droga e sulla detenzione femminile. Ha fatto parte del comitato scientifico nazionale sulle tossicodipendenze e ha insegnato Psicologia delle tossicodipendenze alla Università di Firenze. Dal 2006 è componente del Comitato Nazionale di Bioetica dove in continuità con il suo impegno sui temi delle nuove tecnologie e libertà riproduttive si stava attualmente dedicando alle problematiche della GPA (gravidanza per altre).
Ha pubblicato numerosi saggi sia su riviste di politica e teoria femminista sia su riviste di problematiche sociali e di diritto, nazionali ed internazionali. Sarebbe lungo anche l’elenco dei suoi libri tra cui mi limito a citare un testo fondamentale sulle tecnologie riproduttive scritto con Maria Luisa Boccia “L’eclisse della madre”del1998 .
Grazia Zuffa lascia un vuoto grande per la sua autonomia di pensiero , il rigore la limpidezza del suo approccio in chi ha guardato a lei come un punto di riferimento su temi decisivi per costruire un futuro più giusto.
Annamaria Carloni