Luigi Granelli è stato ricordato alla Camera dei Deputati, nella prestigiosa sala della Regina, davanti alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, del Presidente della Camera Fontana e della Vice Presidente Ascani, oltre a molte personalità politiche, istituzionali, culturali che hanno conosciuto ed apprezzato uno dei leader storici della sinistra Dc. Perchè Granelli, scomparso 25 anni fa nel 1999, e come molti altri leader di quella straordinaria stagione politica del nostro paese, ha rappresentato plasticamente una classe dirigente fortemente qualificata, coerente e altamente competitiva. Una classe dirigente che ha saputo dispiegare un progetto politico e una cultura di governo senza lasciare nulla all’improvvisazione, al pressappochismo e alla casualità. E Granelli, “autodidatta” come si definì lui stesso ma con una vasta, ricca e feconda cultura politica, ha sempre saputo dare un respiro ideale a qualunque scelta politica. Nel partito come nel governo, nel Parlamento come nella società civile. E questo perchè Granelli possedeva quello che Carlo Donat-Cattin definiva come “il potere delle idee”, ovvero la capacità di saper elaborare una iniziativa politica e di governo che rispondeva sempre ad una visione della società o, come la chiamava la miglior cultura del cattolicesimo democratico, ad un “progetto di società”. E i vari interventi che si sono succeduti alla Camera hanno rimarcato e fortemente sottolineato la coerenza, il coraggio e la personalità politica di Luigi Granelli. Una figura che è emersa sin da subito a Milano, in Lombardia e a livello nazionale nel suo partito, la Dc, e anche e soprattutto nella sua area culturale, il mondo cattolico. Un mondo cattolico che lo ha anche osteggiato all’inizio della sua attività politica in virtù di una coerenza politica ed intellettuale a cui Granelli non ha mai rinunciato. Ma, soprattutto, Granelli era un leader ascoltato nel suo partito e dalla intera politica italiana. Questa era, e resta, la cifra essenziale e decisiva che ha caratterizzato l’intera vita politica di Granelli. E con lui, di altri molti altri esponenti di primo piano della Democrazia Cristiana. Certo, Granelli era anche e soprattutto un leader di corrente. Della sua corrente, la sinistra di Base. Un cenacolo intellettuale ma anche fortemente radicato nella società ed interprete di precisi interessi sociali. A cominciare dagli interessi dei ceti popolari e da quel pezzo di società che si riconosceva nella Dc inteso come partito interclassista, democratico, popolare e di massa.
Ecco perché ricordare Granelli offre l’opportunità e anche l’occasione per rileggere la storia politica del nostro paese e con la storia politica del nostro paese il cammino del movimento politico dei cattolici italiani. E Luigi Granelli in quella precisa fase storica è stato un protagonista politico, culturale e sociale indiscusso. Un leader che abbiamo il dovere, morale e politico, di ricordare rileggendo il suo magistero che è complesso e articolato ma ricco e fecondo per chi ama la politica e con la politica il suo coraggio, la sua coerenza e la sua capacità di trasformare la società all’insegna di precisi valori di riferimento.
Giorgio Merlo.