Condivido in particolare questa frase: “In tutti i casi è stata finora garantita una prerogativa fondamentale: il mantenimento del cosiddetto pro-rata, vale a dire il quantum delle prestazioni pensionistiche in atto”. Bene! Ma allora, sorge spontanea una domanda impertinente: “gli esimi giornalisti che oggi affermano questa elementare regola della convivenza civile (e previdenziale), perché non sono insorti anche a difesa del pro-rata per i vitalizi degli ex parlamentari?" Quando invece è accaduto e sta ancora accadendo l’esatto contrario, e cioè che tanti giornalisti (certo non tutti, ma quasi) continuano a mettere alla gogna gli ex parlamentari dinanzi all’opinione pubblica per il solo fatto di avere provato a difendere dinanzi agli organi di autodichia delle Camere questo elementare principio di civiltà giuridica (la non retroattività dei trattamenti previdenziali) che ora considerano principio sacro e inviolabile.
Gentile Palumbo, possiamo rispondere per noi e certo non per la totalità dei giornalisti. Ogni caso fa storia a sé, le possiamo dire che a noi non piacciono le gogne e che difendere i propri diritti non solo è giusto ma è anche necessario.
Grazie per la gentile e pronta risposta. Ho già scritto che non intendo fare di tutta l’erba un fascio, e che la mia critica non coinvolge tutti i giornalisti, ma purtroppo molti e tra i più noti; e sono lieto che PuntoeAcapo non faccia parte dei tanti che in questi ultimi anni hanno messo alla gogna gli ex parlamentari, che stanno cercando da quasi tre anni di far valere i loro diritti dinanzi ai loro giudici dell’autodichia, purtroppo senza riuscirci a causa delle spinte politiche che i partiti di riferimento esercitano per paura di essere messi a loro volta alla gogna da alcuni giornalisti che su questa materia hanno costruito una parte delle loro fortune. E allora, visto che sul principio dell’irretroattività e della tutela del metodo pro-rata siamo d’accordo, penso che sarebbe una bella cosa se provaste a fare capire ai pochi o tanti vostri colleghi che su questa cosa ci marciano da anni, che forse sarebbe il caso di smetterla. Grazie per l’attenzione.
Enzo Palumbo (foto), membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione degli ex Parlamentari, in un commento "postato" in calce all'articolo sull'assorbimento dell'Inpgi da parte dell'Inps, della testata on-line "Puntoeacapo", di cui abbiamo dato notizia in questa stessa sezione del sito, lamenta, per dirlo eufemisticamente, la scarsa attenzione prestata dai giornalisti verso il taglio retroattivo dei vitalizi subito dagli ex parlamentari a fronte, invece, della tenace ed efficace difesa dei loro assegni pensionistici, nonostante il dissesto del loro Istituto autonomo di previdenza. Pubblichiamo, qui di seguito, il commento di Palumbo, la risposta della redazione e l'ulteriore replica dello stesso Palumbo: