Una sentenza del Collegio d'appello della Camera, presieduto in regime di prorogatio da Andrea Colletti (foto), già M5st e poi l'Alternativa c'è, non rieletto, "consolida" una diversa giurisprudenza tra gli organi di Autodichia di Camera e Senato per il diritto a ricevere il vitalizio per gli ex parlamentari che abbiano subito una condanna definitiva per taluni reati. Mentre il Senato ritiene che un ex senatore abbia diritto a ricevere il vitalizio, equivalente a una "pensione", anche se condannato, il Collegio d'appello della Camera si è pronunciato in senso opposto considerando che il vitalizio, che non sarebbe una "pensione", possa essere negato ai condannati per il venire meno dell'"idoneità morale" indispensabile a percepirlo. Della vicenda dà notizia Il Fatto. Come sempre, nella solita chiave... Noi, parafrasando un celebre motto, ci chiediamo: "Camera che vai, usanza che trovi"? Può andare bene così?
Ecco l'articolo:
x- Ilaria Proietti - Montecitorio ha deciso. Per i condannati vitalizi al Senato, non alla Camera - Il Fatto, 03mar23: