Pubblichiamo la trascrizione dell'intervista rilasciata a da Franco Grillini a “RadioCusano Campus”, nel programma "UnicusanoTAG24 – L’Italia s’è desta" di lunedì 17 febbraio 2020.
INTERVISTA A FRANCO GRILLINI
Rilasciata a: “Radio Cusano Campus” - Unicusano TAG24 – L’Italia s’è desta – 17 febbraio 2020
Trascrizione:
CONDUTTORE - Volevo proporre la storia di Franco Grillini, ex parlamentare. E’ un po’ di tempo che parla della sua storia perché sta combattendo una battaglia che lo tocca profondamente. E adesso ci spiega cosa è accaduto in virtù di questa situazione politica.
GRILLINI – “E’ accaduto che dopo aver fatto 7 anni di mandato parlamentare ed aver pagato regolarmente i contributi per avere l’assegno vitalizio, questo assegno adesso mi è stato dimezzato mettendomi in grande difficoltà. In questo momento sto affrontando una lotta contro un tumore che mi ha molto ridotto la mobilità e quindi sono invalido al 100%. Questo taglio è stato drammatico per me, perché in realtà, checché ne dica l’ex capo di governo, è avvenuto in maniera non equa. Le fasce alte non sono state toccate, anzi hanno avuto la possibilità di vedersi aumentare l’assegno, perché è ovvio che in una riforma di carattere contributivo, chi ha pagato più contributi riceve di più. Quindi sono stati attaccati i vitalizi di fascia bassa con un provvedimento completamente iniquo oltre che illegale, perché la Corte Costituzionale si era pronunciata su questa materia nel 2016 dando delle linee molto, molto precise, molte nette e anche molto chiare. Questi sono provvedimenti che possono essere presi per gravi motivi di emergenza - ed è tutto da dimostrare che vi siano motivi di grande emergenza; - e debbono essere temporanei, e quello che è scritto sulla delibera non è un provvedimento temporaneo; e i soldi ricavati da questi provvedimenti temporanei debbono essere reinvestiti nella previdenza. Ora i soldi sono stati accantonati e non sono stati reinvestiti, in questo momento, per garantire l’eventuale difesa in sede giudiziaria una volta che finalmente la vicenda uscirà dal pantano degli organismi giurisdizionali della Camera e del Senato nei quali i 5 stelle tengono bloccata la questione. I 5S sanno benissimo che appena esce dalle aule parlamentari, la Corte Costituzionale dirà quello che ha detto sullo spazza-corrotti, che è stato dichiarato incostituzionale, perché retroattivo. In Italia non sono ammessi provvedimenti retroattivi. Praticamente quella dei parlamentari è stata l’unica categoria in Italia per la quale è stato fatto un provvedimento retroattivo in sede previdenziale: non esiste nessuna altra categoria di cittadini. Se poi si considera che sono poche centinaia, l’effetto finanziario è del tutto irrilevante. Quindi è evidente che è una battaglia politica ideologica, che vuole adottare un provvedimento punitivo contro gli ex parlamentari, definiti “Casta”, facendo di ogni erba un fascio, senza distinguere chi ha servito con disciplina il Paese e chi è in condizione di bisogno, tra cui il sottoscritto. Hanno fatto anche un codicillo nella delibera per le persone disabili, ma è inapplicabile, è una presa in giro, perché è così farraginoso che non è stato applicato praticamente a nessuno. Quindi siamo di fronte ad una situazione veramente grottesca.
DOMANDA: “Quindi si è usata la falce invece di usare un metro di giudizio più consono.”
GRILLINI: “Per dimostrare quanto ho detto, c’era la possibilità data dall’Associazione degli ex parlamentari di discutere un provvedimento di taglio equo in considerazione del sentimento dell’opinione pubblica, di cui bisogna sempre tenere conto. E cioè che questa cosa non era più descritta come una prerogativa parlamentare, benché sia una prerogativa parlamentare, non un privilegio. Ma questo confronto è stato rifiutato. Quello che si voleva era la spettacolarizzazione. Ci sono dei conduttori che su questa cosa hanno costruito una carriera, attorno ad una questione che riguarda poche centinaia di persone, per lo più anziane e malate. E questo è ancora peggio perché si gioca sulla pelle di persone che non hanno più nessun potere.
DOMANDA: “Ci sono storie come le sue che sicuramente, dal mio punto di vista andrebbero valutate, ma ci sono anche storie, il rovescio della medaglia della sua, che avrà sentito pure lei, che dopo due anni in parlamento hanno avuto diritto al vitalizio”
GRILLINI: “Questa roba qua è stata abolita 25 anni fa. Non c’è più nessuno, credo che ci sia un solo sopravvissuto su 5 che ha avuto quel provvedimento. Quindi viene agitata come una fake-news. Anche i vitalizi sono stati cancellati nel 2012, questo dimostra che vi è stata una battaglia esclusivamente ideologica segnata con caratteristiche politiche che non ha nulla a che fare con la vita delle persone. Almeno avessero fatto un provvedimento serio di aiuto per le persone che sono malate e non sono più autosufficienti. Io trovo che ci siano degli elementi di crudeltà in questa vicenda e soprattutto è inaccettabile che quella che era una idea di prerogativa parlamentare venga bollata come un privilegio, quando invece sono stati pagati i contributi. E non è neanche vero quello che ha detto Boeri, che noi non pagavamo i contributi figurativi, perché li pagavamo, eccome! Quindi è stata una decisione costruita interamente sulle fake-news. Perché allora non si è fatta una legge, anziché questo pasticcio della delibera parlamentare, per cui poi si fa ricorso e bisogna mettere su una commissione giurisdizionale, poi l’appello alla commissione giurisdizionale e quindi un secondo passaggio ad un organismo parlamentare. La ragione è semplice: perché una legge sarebbe stata portata direttamente alla Corte Costituzionale. Quindi chi l’ha fatta lo sapeva benissimo che non era costituzionale.
DOMANDA: lei ha giustamente, dal suo punto di vista, puntato il dito contro il M5S che ha dato il via a questa fase. Però bisogna registrare una cosa: che altri partiti anche dell’opposizione non mi pare si stiano “stracciando le vesti” contro questo provvedimento.
GRILLINI: tutti sanno che l’atteggiamento degli altri partiti era come minimo molto critico, perché sapevano benissimo che avevano la propria classe politica dirigente che era in condizione non buone, perché quando si diventa vecchi non è che si migliora, come il vino: ci sono tutte le malattie della vecchiaia, e qualcuna, ahimè, anche prima, come nel mio caso. Non è un caso che questa commissione giurisdizionale del Senato, presieduta dal sen. Caliendo di FI, stava adottando provvedimenti in linea con la sentenza della Corte Costituzionale, motivo per cui l’esponente 5S si è dimesso, per ritardare i lavori. E poi c’è stata una vera e propria campagna di aggressione ai giudici componenti dell’organo giurisdizionale, perché un parlamentare, quando entra in questo organismo giurisdizionale, diventa un giudice a tutto tondo, con facoltà di decidere. C’è stata una campagna che ha portato addirittura alle dimissioni del Sen. Caliendo. Veramente una cosa incredibile, cioè nemmeno un organismo votato e stabilito dalla Camera può decidere liberamente su questa materia. Siamo al di là, veramente, del bene e del male. E ripeto, quando si parla di questa cosa, dobbiamo guardare anche alla dimensione della vicenda: le dimensioni sono infinitesimali, quella roba lì è allo 0,00000000% del Pil.
DOMANDA: Si, ma io credo sia giusto fare anche una battaglia di principio. Però credo che queste questioni vadano valutate sempre con attenzione. Al di là del suo caso, di cui mi dispiace veramente tanto, bisogna fare attenzione. Io non so chi abbia ragione: effettivamente il vitalizio può sembrare, alla luce di quello che accade in Italia oggi, con tutti i problemi che abbiamo per i nostri figli, le future generazioni, i problemi dell’occupazione, è un problema su cui gli italiani ritengano ci sia un corto circuito tra chi ha e chi non ha.
GRILLINI: Però il corto circuito tra chi ha e chi non ha potrebbe essere rappresentato con milioni di esempi. Ci sono casi di privilegio nella pubblica amministrazione, ad esempio, che sono veramente intollerabili, con stipendi apicali di fronte ai quali i nostri vitalizi impallidiscono. E allora, perché non è stata fatta una battaglia a tutto tondo contro i privilegi, ma solo contro gli ex parlamentari? Perché sono stati accusati di aver portato il Paese alla rovina. Ma io dico, scherziamo? C’era chi come me lavorava 12 ore al giorno in parlamento, e non ha mai visto uno stipendio intero, perché il periodo in cui ho fatto io il parlamentare, il partito si portava via la metà dello stipendio e io ero uno di quelli che aveva i dipendenti in regola, uno dei 27 che aveva i suoi collaboratori in regola, con quel poco che rimaneva. Voi pensate che io ho dato al partito di cui facevo parte la bellezza di 670.000 Euro in 7 anni di mandato. Quando si dice: voi avevate degli stipendi milionari… Ma chi l’ha mai visto lo stipendio così intero!
DOMANDA: Poi secondo me c’è un altro problema. Il messaggio che si lancia, ed è molto difficile ed impopolare dirlo, è che chi va a fare politica … è un ladro. Non solo ma anche che, se decidi di fare politica tout court, poi dopo non hai paracadute. I vitalizi sono stati istituiti da una delibera degli anni ’50, per non rendere il politico schiavo di un privato, e di avere la possibilità a fine mandato….
GRILLINI: Questa è una componente. L’altra componente, che secondo me è di più alto valore morale, è quella secondo cui il provvedimento consentiva anche a chi non se lo poteva permettere di concorrere alla carica di parlamentare. Chi è che si può permettere di fare quel mestiere lì? Quelli che non hanno un lavoro, i pensionati e magari anche qualche delinquente, perché chi ha un lavoro normale, dove guadagna di più e dove non ti fanno i conti in tasca dalla mattina alla sera, perché gli ex parlamentari sono stati stalkerati - con persone che gli piazzavano il microfono sotto la faccia per chiedergli “Tu quanto guadagni?” -, con quel modo inquisitorio, come fossero veramente dei delinquenti. Questa è una cosa inaccettabile, perché ci sarà sicuramente chi avrà fatto delle marachelle, figuriamoci, ma io che conosco tutti quelli del mio ex gruppo politico, dico che erano tutte persone per bene. Erano anche competenti, persone che mettevano la loro competenza al servizio dello Stato, con onestà e senza risparmio di tempo. Io non mi sono preoccupato di una carriera alternativa, ero un dipendente pubblico, avrei potuto far i concorsi, adesso avrei avuto una pensione apicale, che sarebbe stata superiore al vitalizio. Io mi sono laureato con 110 e lode, quindi non è che avessi difficoltà a studiare per i concorsi, ma io mi sono detto: “Ho la possibilità di servire il Paese, e anche l’ultimo minuto, l’ultimo secondo di energia io lo metto a disposizione”. In questi 7 anni a me sembrava di fare il prete, non il parlamentare, perché la vita privata non c’era più, si lavorava 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, 3 giorni e mezza attività parlamentare, 3 giorni e mezza andare in giro per il Paese a spiegare le iniziative parlamentari che avevamo adottato. E’ stato veramente un periodo straordinario. Io ho un ricordo… Sto anche scrivendo un libro sui miei 7 anni in Parlamento e l’idea che noi siamo stati lì a scaldare la sedia, francamente mi rivolta.
DOMANDA: Anche io questo senso di fastidio nei confronti della politica non lo accetto e lo ritengo molto pericoloso per la democrazia, al di là del discorso sui vitalizi. Intanto mi faceva piacere dare una testimonianza diretta, Franco Grillini, grazie e buon lavoro.
GRILLINI: Grazie anche a voi e poi lancio un appello. Almeno risolvete la questione delle persone disabili, perché respingere le richieste delle persone disabili, mi sembra veramente una roba al di là del bene e del male.
DOMANDA: Grazie Grillini, vedremo se questo appello avrà generato almeno un confronto sui singoli casi. Grazie.