Vitalizi, ricorsi: "Come uscire dal labirinto" - di Franco Proietti

Vitalizi, ricorsi: "Come uscire dal labirinto" - di Franco Proietti

Vitalizi, ricorsi: “Come uscire dal labirinto” – di Franco Proietti

Sulla situazione creatasi con la rinuncia del Senatore Giacomo Caliendo a presiedere la Commissione contenziosa nella "causa" dei vitalizi, pubblichiamo un contributo dell'on. Franco Proietti. 

 

 Come uscire dal labirinto

                 Autodichia: un labirinto intricato dal quale non è facile uscire. Lo stanno sperimentando gli ex parlamentari con i loro ricorsi inevasi e con loro anche i giudici della Commissione Contenziosa del Senato i quali, convinti di aver trovato il sentiero giusto per chiudere si son trovati davanti un ostacolo insormontabile e sono stati costretti a tornare sui loro passi.  

                   La Commissione Contenziosa infatti aveva ritenuto di poter far uscire tutti dal labirinto prima di fine anno, convocando la seduta per emetter il giudizio sui ricorsi inerenti il taglio dei vitalizi ma, in quella seduta la Senatrice Evangelista, membro della Commissione, ha reso noto di aver rimesso il proprio mandato ritenendo che: “non c’è il clima di serenità necessario per emettere la giusta sentenza”. Una decisione la cui supposta strumentalità trova oggi conferma in ciò che si sta montando in attesa del 20 febbraio, giorno nel quale la Commissione, ancora una volta, è convocata per pronunciare la sentenza.

                   Sono questi, giorni di forte impegno per noti giornalisti e politici di primo piano attivatisi nel chiamare l’opinione pubblica a farsi sentire per impedire ai giudici, chiamati a giudicare i ricorsi con imparzialità e in ragione delle leggi, di emettere un giudizio non coincidente con i loro voleri.

Un fare ai limiti delle regole teso a coartare il libero esercizio delle funzioni ad un collegio giudicante che ha già causato perniciosi effetti se è vero che il Presidente della Commissione, Senatore Caliendo, ha annunciato di volersi astenere dal votare la sentenza. Un fatto grave che getta un’ombra cupa su un organismo istituito per garantire l’autonomia dell’istituzione parlamentare.

                     È necessario far subito qualcosa per impedire che questo agire impedisca la rapida emissione della sentenza. Una sentenza giusta e ben motivata, così rispettosa delle norme da riassorbire le eventuali tensioni e inquietudini costruite su un giudizio mai emesso. Una sentenza che offra alle Camere la possibilità di recepirne la sostanza e per operare al fine di sanare, nell’interesse del paese, le pericolose incrinature che si sono consumate oltre a ripristinare un utile e collaborativo rapporto con coloro, ex parlamentari, che hanno reagito nei confronti di un provvedimento ritenuto irragionevole.

Roma, 10 febbraio 2020                         

                                                                            On. Franco Proietti

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